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Convincere e consigliare i genitori a controllare il loro udito

I disturbi dell’udito possono provocare disagio e difficoltà nei rapporti interpersonali. Per questo è necessario rivolgersi a esperti qualificati nell’aumentare al massimo la comunicazione, per rendere poi il processo più semplice e meno frustante.

Il primo passo del nuovo protocollo audioprotesico è quello di dimostrare alla persona affetta dal calo uditivo che il cervello non è malato e che è solo il recettore uditivo dell’orecchio ad essere danneggiato. Il cervello, però, chiede aiuto ed aspetta la giusta compensazione dalla perdita subita per potersi esprimere nuovamente al meglio e per recuperare le sue abilità. Aiutando il cervello attraverso il corretto adattamento di una soluzione uditiva, la persona ipoacusica potrà godere appieno di una migliorata percezione uditiva. Quindi è fondamentale incoraggiare, consigliare e convincere i propri cari per un controllo dell’udito, parlare con loro circa i benefici e aiutarli in occasioni sociali o in attività fisiche, ossia durante la quotidianità.

L’addestramento comprende l’insegnare ai pazienti a difendere le proprie necessità. Insegnare ad anticipare le situazioni difficili della comunicazione e a modificarle o addirittura a evitarle, fornisce al paziente un senso di controllo sull’ambiente di ascolto. Per esempio, i pazienti possono visitare un ristorante fuori dalle ore di punta, quando la situazione è più calma oppure all’inizio di una conversazione telefonica, il farsi identificare come persone con difetti dell’udito può rendere più semplice la trasmissione di informazioni al telefono. In conversazioni dirette aiuterà molto chiedere a chi parla di guardare diritto in faccia.

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